Cyberbullismo

 

Le iniziative del nostro Istituto (Bullismo e cyberbullismo)

La legge 71/17 impone alle scuole di attuare inziative, percorsi formativi per il contrasto al fenomeno del bullismo online.
Di seguito le azioni messe in atto.  Quasi tutte sono state curate dal docente Gianfranco Scialpi, referente per il contrasto al cyberbullismo ( Legge 71/17). 

 

1)L’Istituto ha aderito al progetto “Generazioni connesse” supportato dal Miur. Questo si pone i seguenti obiettivi:

  1. a) riflettere sul proprio approccio alle tematiche legate alla sicurezza online e all’integrazione delle tecnologie digitali nella didattica;
  2. b) usufruire di strumenti, materiali e incontri di formazione, a seconda del livello di bisogno rilevato nel percorso suggerito, per la realizzazione di progetti personalizzati che ogni Scuola arriverà ad elaborare tramite un percorso guidato (Piano di Azione).
  3. c) dotarsi di una Policy di e-safety riconosciuta dal MIUR, costruita in modo partecipato coinvolgendo l’intera Comunità Scolastica, basata sulla propria realtà e sui Piani di Azione.

2) E’ stata presentata domanda al Comune di Roma per partecipare al progetto a BulliNO programma anti-bullismo – “fisico” e cyber – dell’associazione Cuore Digitale, in collaborazione   con Krav Maga Roma e con il sostegno di Roma Capitale. La richiesta è stata accolta, quindi l’istituto sarà coinvolto nel progetto.

3) E’ stata aperta una pagina “cyberbullismo” all’interno del sito scolastico  iclevi.edu.it  dove sono    pubblicati articoli e iniziative relative alla problematica. Qui è presente anche il modello di lettera da inviare al Garante della Privacy , in caso di non rimozione di video o messaggi ritenuti offensivi da qualche ragazzo.

Molto di questo materiale è “depositato” anche nella pagina Fb dell’Istituto ( “News, attività, progetti, video…dalla “Carlo Levi”).

4) Sono stati proposti  per ogni sezione ( sei) della scuola secondaria due incontri sui rischi nella navigazione nel Web, tenuti dal docente Gianfranco Scialpi
5) Da novembre sono stati effettuati degli incontri al 3° Municipio, proseguiti poi al “G. Bruno con i referenti Cyberbullismo prima del suddetto Municipio e poi allargati a quelli del 15° (municipio). Il fine è stato quello di elaborare un regolamento d’istituto condiviso ( art. 5 comma 2 Legge 71/17) tra le scuole. I lavori stanno terminando a brevissimo l’approvazione finale del documento.

6) Il progetto “Basta prepotenze! Costruire il benessere psico-socio-emotivo in   classe ” ( finanziato dalla Regione Lazio). Ideatore e Responsabile : Dott.ssa Filosa Emilia.
Il progetto riguarda le classi quinte primaria e tutte quelle della secondaria e i genitori.

 

Smartphone a scuola, rimango perplesso!

Smartphone a scuola, finalmente la commissione nominata dalla Ministra Fedeli ( metà settembre) sull’uso didattico del dispositivo  ha concluso i propri lavori. Decalogo consegnato alle scuole che, però devono meglio definirlo. Cambia poco rispetto alla Direttiva Fioroni (15 marzo 2007). Rimane la responsabilità del docente.

Smartphone in classe, terminati i lavori

Sono stati rese note le conclusioni della commissione. Nulla di nuovo, rispetto alla Direttiva Fioroni ( 15.03.2007). Rimane vietato l’uso personale dello smartphone. Dichiara la Ministra: “La proibizione all’uso personale dei cellulari a scuola rimane, stiamo regolando il loro uso didattico, sotto il controllo del docente” Non poteva essere diversamente.
Giustamente il decalogo parte dal dato oggettivo: oggi molto è digitale. Forse troppo, aggiungo. Da qui il compito della scuola di gestire l’innovazione, liberandola dall’assunzione di uno sterile finalismo.. La tecnologia rimane un mezzo per il conseguimento di scopi pedagogicamente sostenibili e accettabili.

Rimane la responsabilità

Fin qui tutto bene. Chi potrebbe obiettare la fondatezza di questi contesti?
Se si va oltre gli enunciati, però,  il nostro percorso mentale porta sempre allasstessa conclusione:  la responsabilità, comunque, resta sempre delle scuole ( stesura di un Regolamento)  e nello specifico degli insegnanti ( disattivazione delle notifiche, informazione all’utenza sull’uso critico e corretto dei dispositivi…).

“Culpa in organizzando” e “in vigilando”

Una responsabilità che si declina nella “culpa in organizzando” (= Dirigente Scolastico, in assenza di un regolamento o di un documento poco definito) e in quella “in vigilando” riferibile al docente. La giurisprudenza ha confermato questo orientamento. L’ultima in ordine di tempo è del Tribunale di Brescia (1955/17) resa nota dal quotidiano “Il Sole 24 ore“. Si legge “la giurisprudenza considerava la diffusione di video illeciti on line quali attività del tutto prevedibili «in ragazzi di età pre-adolescenziale, dotati di telefonini abilitati a riprese video e generalmente fruitori di social network» (sentenza Tribunale di Brescia numero 1955, pubblicata il 22 giugno 2017). Per i giudici è noto che la diffusione tra i ragazzi di video lesivi dell’altrui reputazione può verificarsi in orario scolastico e ciò basta per ritenere sussistente la responsabilità civile dell’istituto scolastico.”

La direzione del Web preoccupa

Per questi motivi le mie perplessità rimangono. Il convincimento di un no allo smartphone si basa anche sulle nuove tendenze del Web. Applicazioni, servizi di IM e social che riducono molto il controllo dell’adulto anche a distanza. Penso ad esempio  ad applicazioni che permettono la cancellazione dei messaggi appena letti, consentono di filmare una propria o altrui attività ( sexting) “convocando un pubblico di contatti” e di salvare il prodotto  nel Cloud, alle chat segrete, a cartelle rese “invisibili” nello smartphone… Tutte assicurano l’anonimato che viene interpretato dai nostri ragazzi come totale invisibilità, dimenticando che IP pubblico (necessario per la navigazione nel Web) può essere nascosto  ma non annullato.

 

Molta competenza e tanta passione

La gestione critica e responsabile del telefonino necessita di insegnanti competenti dal punto di vista tecnico, ma anche pedagogico ( valorizzazione dell’altro e delle competenze relazionali e sociali nei ragazzi). Sicuramente essi esistono ma ho l’impressione che non siano sufficienti e ben distribuiti tra le scuole. Per questi tutto è possibile, anche “puntare   alle stelle”, grazie alla loro passione e disponibilità a rimettersi in gioco ogni giorno. Per tutti gli altri, e ripeto non sono pochi, mi limiterei allo spegnimento degli smartphone a scuola.

Gianfranco Scialpi
Referente per il contrasto al cyberbullismo “Carlo Levi”

 

Cyberbullismo, “Navigare in modo sicuro tra App e Social”

Lunedì 15 e 22 gennaio incontrerò nuovamente tutti gli studenti di Largo M. S. Giusto. . L’incontro ( in modalità interattiva) proporrà:
1)Quali abitudini sono cambiate, rispetto a ottobre ( primo incontro)?
2) Le “falle” di Facebook, Instagram, Snapchat. WhatsApp
3) Cosa hanno in comune le app di seconda linea (Periscope, Burn Note, Secret…)
3) “Mettere in sicurezza” i profili social
4) Corto sul sexting ” Alza lo sguardo”

Gianfranco Scialpi
Referente al contrasto Cyberbullismo

Progetto “Basta prepotenze. Costruire il benessere…

Il Progetto “Basta prepotenze! Costruire il benessere psico-socio-emotivo in classe
(Codice Cup I81I17000020002 ),
finanziato dalla Regione Lazio
(“Piano di interventi e azioni per la prevenzione,
gestione e contrasto del fenomeno del bullismo e del cyberbullismo” – D.D. n. G15946 del 23/12/2016

Cliccare sulla miniatura ( =immagine) per visualizzare la brochure

Report incontri studenti sul Cyberbullismo

 

 

Ieri ho concluso gli incontri con gli studenti della scuola secondaria dell’Istituto 
La tematica era” Navigare sicuri nel web” con un’attenzione particolare al fenomeno del cyberbullismo.
Ho proposto loro una presentazione-concettuale e video. Tutto in forma colloquiale, ma non banale.
Gli argomenti erano:
1) “Smontiamo le due balle” : la presunta solitudine nel Web e l’invisibilità.
2) ” Come aiutiamo il cyberbullo!” ( password deboli, condivisione…)
3) “Il cyberbullo e le sue forme” ( impersonation, denigration, exposure, cyberbashing…)
4) Le difese passive e attive contro il cyberbullo
5) La legge 71/17 mi dà una mano.Conferma: ai nostri ragazzi è consegnato un dispositivo (smartphone) che non sanno gestire in modo consapevole e critico.
Risultato: tante domande, Qualche riflessione da parte dei ragazzi. Sicuramente un ripensamento da parte loro sui comportamenti da adottare ( ad. es. password complesse, avatar “alterati”…)
Gianfranco Scialpi – Referente Cyberbullismo ( art. 4 Legge 71/17)

Appunti Convegno cyberbullismo “Nella Rete della Rete”

Convegno cyberbullismo

Questa mattina ho partecipato al Convegno cyberbullismo ” Nella Rete della Rete“. Tante idee, molte conferme, ma anche nuove riflessioni su un fenomeno sotterraneo, molto sottovalutato dalle famiglie,  un pò meno dalle scuole. Il risultato: la solitudine del ragazzo.
Metto a disposizione gli appunti presi. Questi ovviamente non possono avere caratteristiche di sistematicità.
Comunque, chi è dentro il problema può comprendere facilmente anche le tante sfumature non scritte.
Coinvolgente l’intervento del papà di Carolina, ragazza suicida a causa del cyberbullismo. Da questo caso è nata la legge 71/17.
 Docente Gianfranco Scialpi Referente cyberbullismo (art.4 legge 71/17)

Gli appunti del Convegno

Convegno “Cyberbullismo” a Roma

In attesa delle linee guida del Miur ( la legge 71/17 prevedeva la pubblicazione entro il 18 luglio ) e dei corsi di formazione, metto in evidenza questa iniziativa contro il cyberbullismo ( Roma, 21 ottobre 2017)
Considerati gli enti promotori ( Generazioni Connesse – Safer Internet Centre del MIUR, Centro Nazionale Anti-Cyberbullismo…) e la qualità dei relatori, consiglio la partecipazione, inviando una @.
Cliccare sulla miniatura ( immagine) per essere indirizzati sulla pagina dell’iniziativa.

Con il 3° Municipio stiamo avviando una serie di iniziative sul territorio.

Docente Gianfranco Scialpi
Referente contro il cyberbullismo “I.C. Carlo Levi” ( Legge 71/17 art. 4)